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Silvio Pasotti è uno dei pochi artisti profondamente pop del panorama italiano. Nell'uso delle immagini e dei colori, nella costruzione delle scene, nell'immaginario da cui assume i suoi modelli visivi, come da rotocalco, elaborandoli alla luce di una abilità compositiva che ha radici nel suo lavoro degli anni Cinquanta. Maestro nell'assemblare immagini egli costruisce, come ha notato qualche critico, una sorta di iconologia dell'oggetto quotidiano e del desiderio, non esente da attenzioni a temi sociali, con leggerezza, ironia e ne provocazione. La mostra e il catalogo propongono alcuni importanti dipinti di Pasotti degli anni Sessanta, con richiami al lavoro precedente e di poco successivo, utili a indagare i suoi stimoli visivi e gli elementi delle sue composizioni. Il discorso si articola intorno al fregio La neomitologia quotidiana, due grandi pannelli dipinti su alluminio nel 1967 per la sala consiliare del neonato Municipio di Segrate (1963-1966) progettato da Canella, Achilli, Brigidini e Lazzari. Oltre ai dipinti, si presentano alcuni disegni e fotografie con interventi dell'artista, tra cui alcuni inediti.