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Leggendo la silloge di Anna Zumbo ci si sente carezzati da un alito di vento, quasi fresca brezza giocata su metafore felici, universi fioriti, gocce d'eternità, nuvole d'api, lacrime di gelsomini. Una vita intensa, segnata da gioie e dolori, sensualità e purezza, ribellione e consapevolezza. Le poesie della Zumbo richiamano alla mente le parole di Claude Monet: "Io voglio dipingere l'aria che circonda il ponte, la casa, la barca, la bellezza della luce in cui esistono". La poetessa utilizza parole pennello che illuminano e colorano i luoghi. Sono luoghi testimoni di vita, sono infinità della coscienza che si fa conoscenza e consapevolezza. La poesia non è solo rifugio, è anche il viaggio della vita fatto di sensualità e purezza, intimità ed azione, fatica e bellezza. L'opera di Anna Zumbo si può definire inoltre una silloge al femminile, per la presenza di figure di donne che costituiscono quasi "un archetipo" di donna: una donna che aspira alla libertà da condizionamenti e pregiudizi, senza tuttavia abbandonare i valori ancestrali.