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Nella lingua napoletana 'a cannarizia è il peccato di gola, il desiderio, a volte irrefrenabile, di gustare buone pietanze. La canna è la gola, il condotto attraverso il quale ingurgitiamo il cibo: detto anche cannarone o cannaruozzo. L'azione dell'ingoiare è cannarià. 'O cannaruto è il goloso. "Molti scrivono di gastronomia, in rapporto a quello che mangiano nei ristoranti: pietanze elaborate, preparate da bravissimi chef, raffinate nella preparazione e nella disposizione su un piatto. Io mi occupo di quello che ho appreso in oltre sessant'anni di frequentazioni, incontri - spesso conviviali - con persone del mio territorio: in particolare, anziane signore, eredi a loro volta degli insegnamenti ricevuti dalle generazioni precedenti. Pietanze semplici, povere, legate anche al mio vissuto" scrive l'autore nella premessa.