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I fatti si erano mischiati in una maniera tale che tutte le logiche erano andate a gambe all'aria. Gildo, che aveva mangiato per più di quarant'anni pane e sindacato, che in tante occasioni aveva gridato contro la polizia serva dei padroni, si ritrova spalla a spalla col Pulla, ex poliziotto e suo acerrimo nemico, nel tentativo di portare in salvo Bilal, un clandestino nigeriano espulso dal paese. Incastrati come delle sardine dentro una piccola utilitaria, i tre compari intraprendono un difficile viaggio in terre straniere, sgattaiolando in maniera rocambolesca ai controlli doganali, soffrendo dentro quegli angusti spazi per le spigolosità dei loro caratteri. Cibo, musica, cellulari, cartine stradali, donne. Tutto diventa terreno di scontro facendo emergere ben presto le loro diverse visioni del mondo. Il razzismo e una certa xenofobia dilagante fanno da sfondo al romanzo, attraverso le gesta di personaggi che sembrano usciti dalla cronaca quotidiana.