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Perché se in internet e sulle etichette delle bottiglie tutti danno la ricetta, quella vera, quella originale dello spritz, in giro non si beve più uno spritz decente neanche a pagarlo oro? Perché la ricetta non esiste. Lo spritz non è un cocktail da farmacia, e nemmeno un long drink. Il cocktail è il modo di bere tipico della cultura globale. Lo spritz ha invece un carattere glocal. La parte globale è rappresentata dai bitter e aperitivi oramai mondiali, mentre l'elemento locale è costituito dalla irriducibile individualità del vino, suo componente indispensabile. Lo spritz fa parte della cultura dell'ombra, veneta, ma è un nome 'foresto' pieno di consonanti. Il tempo dello spritz è un attimo di pausa, di sospensione e di attesa. Fondamentale per la storia del moderno spritz è che il vino, dopo aver sposato l'acqua fin dai tempi antichi, ha incontrato a metà '800 il rosso del Bitter. Lo spritz soddisfa così anche la nostra sete di colore. Una scorza di limone arrivato da lontano e lo spritz è servito. Ah! dimenticavamo lo spruzzo di seltz. Alziamo il calice, non resta che brindare. E se viene la pandemia speriamo che non tutte le feste porti via. Tanto l'osteria rinasce sempre.