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"C'è qualcosa di pirandelliano, di filosofico, di corrosivo, in questa raccolta di poesie, sin nel titolo, che si interroga sul mondo da innumerevoli punti di vista, tanti quanti sono gli inusuali osservatori chiamati in causa. Il poeta Stefano Allievi è un sociologo, e se ne intravvede la lente professionale dietro questi versi, che si collocano, come egli stesso afferma, 'dal punto di vista dell'altro e dell'altrove', su un livello permanente di sdoppiamento dei ruoli e dei piani di osservazione. E ciò nel tentativo di demolire l'edificio delle certezze precostituite, e di introdurre una nota ironica e dissacrante intorno al senso dell'esistere, sempre così slabbrato, ambiguo, sfuggente, mai raggiunto nella sua indecifrabile pienezza." (Dall'introduzione di Fabio Pagliccia)