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In una storia della tradizione popolare del Salento del dopoguerra, si racconta di un contadino che, durante le notti insonni, veniva tormentato dall'Uru, lo spiritello della casa. Un'ombra burlona che amava giocare e mettere alla prova la gente. Il suo divertimento era spaventare chi dubitava della sua esistenza, mentre esaudiva i desideri delle persone che accettavano di dialogarci. Così, l'uomo, che viveva da sempre da solo, esausto e atterrito dal vedersi nel sonno quell'ombra opprimente sulla pancia, un bel giorno decise di cambiare casa. Trasferiti i suoi poveri arredi al nuovo indirizzo, sul far della sera fu visto dal vicino uscire per andar via per sempre. Teneva in mano solo un paniere, di quelli che venivano usati per la vendemmia, con le ultime cose, coperte alla vista da una piccola tovaglia a quadretti rossi. "Così te ne vai davvero?" Chiese il vicino, avvicinandosi per salutarlo. "Eh, sì. Cambio casa e vita." Rispose il contadino. "Non lo sopporto più", disse, riferendosi all'Uru. Così, lo spiritello, sentendosi chiamato in causa, spostò leggermente la tovaglietta e fece capolino dal paniere: "Sì, sì... Ce ne andiamo da qui", replicò beffardo. La storia, con la solita saggezza della cultura popolare, insegna che non si può fuggire dalle proprie ombre. E che quelle ombre fanno parte di noi. Bisogna, allora, imparare a riconoscerle e integrarle, perché da qui dipende il benessere e l'armonia della nostra vita e delle nostre relazioni. Poiché, dunque, quando comunichiamo, condividiamo noi stessi con gli altri, allo scambio concorrono le parole, i gesti, le emozioni, i valori, i talenti, le sfide, le difficoltà, i conflitti, i desideri che solo in parte appartengono alla superficie illuminata della nostra esistenza. Molto altro che trasmettiamo, spesso senza averne consapevolezza, viaggia lungo una via più bassa. Ma arriva a destinazione con la dirompenza delle onde di un mare in tempesta. L'incontro con il mondo sommerso, abitato da emozioni e vissuti, è, allora, salvifico per sé e per le relazioni. Creatività e Intelligenza Emotiva spiegano come questo incontro possa avvenire e perché.