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Stato, esercito, partiti di estrema destra, paramilitari, servizi segreti. Sono gli attori della guerra decennale in Colombia contro un solo nemico inerme: il popolo. Flavia Famà cerca di ricostruire le origini di un conflitto storico - fatto di uccisioni, sparizioni, deportazioni, violazioni continue dei diritti umani - e i tentativi di realizzare una tregua mai realmente raggiunta e forse nemmeno realmente voluta, almeno da alcune delle parti in guerra. Perché dietro tutto c'è il denaro, molto denaro - quello dei proprietari terrieri che non intendono redistribuire fra i contadini le terre incolte e quello dei narcotrafficanti o delle multinazionali -, oltre che un groviglio spaventoso di rapporti fra la politica e i grandi criminali, interessati a mantenere quello che l'autrice definisce «un eterno stato di caos».