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Cesare De Lollis, Francesco Manocchia, Luigi Polacchi, Tito Manlio Verratti e Massimo Lelj sono alcuni degli intellettuali abruzzesi che hanno vissuto in prima persona il dramma della Prima guerra mondiale e ne hanno lasciato memoria in scritti dallo stile e dagli intenti diversi: dalla registrazione in presa diretta al racconto autobiografico, dal dramma al romanzo, dall'enfasi propagandistica all'amaro disincanto. Sandro de Nobile si fa portavoce, con il fare più del divulgatore che dell'accademico, di animi diversi che hanno vissuto la stessa guerra e ne riportano un'esperienza di intenso travaglio interiore, offrendone una variegata interpretazione. Realizzata come un'antologia di testi, frammenti e citazioni, "Voci di guerra" mette in luce correlazioni e divergenze mostrandoci sia i tratti più istintivi e animaleschi di una guerra ai limiti dell'umano quando eroismo e crudeltà mescolano i propri confini, sia l'interpretazione della guerra con rassegnazione cristiana che trova in Dio lo scioglimento del nodo più doloroso e sia la consapevolezza raggiunta da un'intera generazione che vede la storia riavvolgersi su se stessa, secondo un eterno ritorno di vittime e carnefici.