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La città di Palermo, soggetta ai sempre più costanti fenomeni di brain drain e di immigrazione, si trova necessariamente a decidere cosa vuole fare da grande. Gli input che arrivano dall'esterno, e non solo, spingono la città prevalentemente verso una sola possibilità: il turismo. Eppure la visione del turismo come unica via possibile si è rivelata la condanna a morte al diritto di vivere e praticare la città dove si e nati, cresciuti ma soprattutto si è scelto di abitare. In contrapposizione a questa visione, città come Barcellona, Bogotà o Medellin si sono messe in gioco sfidando la formazione/conformazione storica a favore della praticità e benessere della quotidianità urbana. Dimostrando che si può fare turismo senza metterlo in prima linea tra le strategie politiche per lo sviluppo urbano (economico e sociale). "Right to the Future", il secondo Urban Thinkers Campus organizzato a Palermo dopo quello del 2015 ("City as a Service"), già dal titolo vuole essere la promessa di un approccio diverso per l'implementazione dell'Agenda a Palermo.