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Non c'è peggio per un genitore che la morte di un figlio. Emiliano aveva 23 anni e mezzo quando se ne è andato in punta di piedi. Arresto cardiaco, inspiegabile per un ragazzo atletico, sportivo, che riusciva nel corso delle sue giornate a incanalare ognuna delle sue passioni: la famiglia e il lavoro, lo sport e la fidanzata, la musica e la capacità di presentarsi agli altri sempre col sorriso. "In cammino con Emiliano", se non fosse storia vera, potrebbe apparire come un romanzo. È Il viaggio verso Santiago di Compostela percorso dal padre che, prima dell'improvvisa scomparsa del figlio, aveva progettato con lui la "pazza idea" di arrivare fino al cuore della Galizia. L'autore descrive i suoi passi, alternando il cammino verso Santiago ai momenti vissuti in famiglia, intersecando frammenti di ricordi col paesaggio del tracciato lusitano-spagnolo. Morelli immagina di viaggiare fianco a fianco col figlio, parlando con lui, cercando il suo sguardo e il suo conforto passo dopo passo. E così, l'affresco permette di conoscere meglio un bravo ragazzo che ogni madre avrebbe voluto come cavaliere per la propria figlia.