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«Paradossale e ossimorica, assolutamente contraria alle leggi della fisica dei sentimenti, la pretesa di fissare il "respiro" della vita e delle cose, dando ad esse un equilibrio stabile e riconoscibile "Simmetrica distanza", pur attraverso il tumultuare dei giorni, "nella confusione dell'età" e nel "saliscendi" del tempo, a rischio di ritrovarsi "con il sacco vuoto", come dice in un testo molto significativo (ma i testi di Antonio, passo dopo passo, emblematici lo sono tutti), "Qualcosa resta". Ecco, "quel che resta" è il sapore di cose antiche e consuete, presenti nella memoria, figure fisse del proprio universo di vita, che in frammenti sparsi il Poeta si accinge a fissare "zigzagando" tra emozioni e parole. Un'impresa! Riuscita? Sta al lettore dirlo.» (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)