Tab Article
"'L'infinito' di Leopardi è così: il testo, nel senso più etimologico del termine, di una serie infinita di "distrazioni", di insorgenti polluzioni di immagini e parole, come punti di accensione sentimentale e fantastica che mettono in questione il soggetto della scrittura e impediscono contemporaneamente al lettore di acquietarsi all'ombra di un significato definitivamente costituito immettendolo in una ricerca infinita, in un accumulo, prima ancora che di risposte, di domande. Cosa si ripromette, allora, questa silloge che nell'anno del bicentenario della sua composizione assume anche il valore di un omaggio? Si ripromette di rintracciare e raccogliere ciò che di quel testo nella poesia del nostro tempo, di poeti che l'indagine degli specialisti ha poco e nient'affatto fino ad ora interrogato, è rimasto nell'oscillazione tra totalità e scomparsa del senso." (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)