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I ricordi, l'autodifesa e il memoriale di uno dei più importanti funzionari nazionalsocialisti rimette in discussione la liceità del Tribunale di Norimberga, che ignora i fondamenti del diritto, calpestando la regola fondamentale che non ci può essere reato senza che ci sia stata prima una legge che lo configurasse come tale. I funzionari e i ministri nazionalsocialisti applicavano la legge e in essa non erano codificati i cosiddetti "crimini contro l'umanità", concepiti dai vincitori americani e sovietici, che di tali crimini erano esperti, come dimostrano i casi di Hiroshima e delle fosse di Katyn. Prefazione di Marco Cimmino.