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Vigne dalle mille diversità, luoghi del cuore e della mente, fantastica unicità, strade che si inerpicano tra cascine e grappoli d'uva. Langa che ha due facce meravigliose: quella alta, letteraria, scaldata dal vento del mare e quella bassa dove le botti si fanno uniche e speciali, dove oggi il mondo riconosce la sua bellezza e la sua interezza, fatta di profumi e di colori, dove il sole si fa più a picco che in altri luoghi. Langa il canto antico di un gallo che sembra arrivare come un presagio a ricordare la voce dei nostri padri, padroni di queste fatiche che oggi ripagano i loro figli. Terra fatta di orti e di foglie, ad ogni collina corrisponde un tempo e un modo, ad ogni uomo una forma. Langa dove il paesaggio non assomiglia poi troppo alla sua gente, un po' gentile e un po' sbruffona, infantile come una favola nel grande mare, dove navigano vigne e vigne e vigne fino all'infinito. Oggi questo riconoscimento dato al paesaggio, dovrà far crescere quella coscienza e quella cultura che gli uomini non hanno voluto ascoltare, che pesa come un macigno su ogni scelta e ogni novità fino a che non sorga il sole.