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Un racconto, serio, ironico, faceto, melanconico, infantile delle settimane di "quarantena", vissute da una prospettiva personale ma comune a tanti: quella di un giovane meridionale trapiantato a Bologna, sua città di adozione. Il capoluogo emiliano è la città ove l'autore ha subito la "detenzione civica domiciliare" e assieme alla natia Crotone emerge come fulcro, non solo geografico, della narrazione. Attraverso la struttura narrativa del diario l'autore registra alcuni degli eventi che più lo hanno riguardato e incuriosito tra marzo e maggio del 2020, i mesi del lockdown richiesto dal governo italiano per il contenimento dell'epidemia da Coronavirus. Il diario si conclude il 4 maggio, il giorno della "Liberazione"!