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O Dio, essendo onnipotente, interviene regolarmente nel corso del mondo per sistemare quello che non va, e a lui occorre rimettersi in caso di necessità, oppure la storia è affidata alla libera responsabilità umana, e in tal caso è vano chiedere aiuto dall'alto: c'è solo da rimboccarsi le maniche per agire secondo le proprie possibilità e competenze. Tale dicotomia, piuttosto diffusa nel sentire comune, è in realtà deleteria: nella Settimana teologica di Camaldoli del 2021 si sono cercate possibili strade alternative per il pensiero. Gli interrogativi che la pandemia ha contribuito a riaccendere invitano a ripensare l'articolazione tra l'agire di Dio e la libertà umana, passando da una visone concorrenziale a una visione sinergica, nella quale l'affidamento del credente può finalmente apparire come gesto non illusorio ma, anzi, quanto mai responsabile.