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"Sembrava un incontro come tanti, in una delle nostre belle sale in cui ci ritroviamo con piacere, nel Museo Provinciale, e stavamo ascoltando il mai troppo compianto Rocco Brancati mentre ci esponeva i suoi approfondimenti sulla stampa locale dell'inizio del Novecento. L'accenno ad alcune testate umoristiche edite a Potenza in quel periodo, Lu Ciuccio di Cia Cia, La Foglia di Fico, Don Chisciottino, fu per noi il dardo infiammato che ci accese di sorpresa curiosità. Circolava proprio in quei giorni una notizia, diffusa dagli organi d'informazione, di un sondaggio che individuava Potenza come la città più triste d'Italia. Amareggiate, ma critiche nei confronti di un giudizio per noi non del tutto corretto e, soprattutto, memori di un tempo, quello dell'infanzia e della giovinezza, felicemente depositato nei nostri ricordi, fummo illuminate e incoraggiate dalle parole di Rocco a riscoprire e far conoscere la Potenza perduta: quella che guardava alle vicende della vita con ironia e prendeva in giro con garbo e leggerezza uomini, amici e situazioni, magari ad incominciare da sé stessi, nel tentativo di rendere più sostenibili i pesi naturali dell'esistenza."