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L'esordio letterario di Keenan narra la storia vera di una band fittizia, fornendo "un'allucinata testimonianza orale della scena post-punk di Airdrie, Coatbridge e dintorni". I Memorial Device sono un gruppo di leggende locali che nei primi anni Ottanta ha animato la scena di Airdrie, in provincia di Glasgow. Ross Raymond, che di quella scena ha fatto parte, si assume il compito di salvarne la memoria e metterla per iscritto; prende forma così una serie di ventisei capitoli/interviste in cui, in veste di editor (anch'esso fittizio), dialoga con altrettanti personaggi per ricostruire lo spirito di un periodo storico ed esistenziale in cui l'idea che esistesse un futuro da cui non farsi cogliere impreparati era più forte del cinismo e della disillusione. Band che si sciolgono dopo un pugno di esibizioni, artisti concettuali, spacciatori che costruiscono bunker antiatomici, musicisti che inseguono ideali romantici e fuggono in Palestina - storie che non ruotano necessariamente intorno alla musica ma, affrontando i temi del ricordo, della comunità e del fallimento, restituiscono l'immaginario di un mondo votato o destinato ad essere sommerso, e a restare consacrato come tale.