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L'uomo pubblico nasce pubblico. Si nasce uomini pubblici come si nasce intelligenti o deficienti. Nessun riesce a far diventare "pubblico" un uomo che abbia tendenza alla "domesticità". L'uomo pubblico è come il poeta: nasce con quella maledizione. Non se ne libererà più. In questo libro c'è la mia vita. C'è la mia vita come successione di eventi, come sviluppo di idee. Questo libro mi piace perché mi proporziona nel tempo, nello spazio e negli eventi, senza ipertrofie malgrado l'amicizia e la comunità di lavoro e di idee. Può darsi che l'avvenire alteri queste proporzioni; le riduca o le aumenti. Ma di ciò si occuperà il mio biografo di domani.