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Masaniello pescatore, Masaniello romantico, Masaniello capopopolo. La tragedia napoletana di un pescatore divenuto re per dieci giorni. La visione romantica del popolo che diviene cosciente della tragicità della propria condizione, la massa che si lascia docilmente governare ed obbedisce immediatamente a qualsiasi istanza le si presenti dinanzi, per poi piangere amare lacrime di coccodrillo, l'aristocrazia reazionaria. Dumas riesce nel dare all'avventura di Masaniello, al di là dei caratteri folkloristici sapientemente omessi, un carattere europeo, sottraendo in tal modo il pescatore napoletano al racconto popolare e dotandolo di uno spessore maggiore, di una sua tragicità e di una coscienza che difficilmente possono essere attribuite a un pescatore seicentesco. L'ultima parola di Masaniello è rivolta ben poco ai suoi assalitori quanto, piuttosto, ai suoi concittadini napoletani, un'accusa per una lotta mancata, un'accusa per un'arrendevolezza che ha confinato la possibilità della libertà all'essere solo un'avventura, un ricordo di cui poter pensare bene poiché mai realizzato.