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La montagna, come il mare, è più di un luogo, è uno stile di vita, un valore identitario. Lo sa bene Daniele Salvalai che nel suo studio, tra la Franciacorta e la Val Camonica, quotidianamente scruta le cime lombarde, cogliendone la poesia della forma e l'alterigia della presenza. Egli lavora in parallelo su forme geometriche e naturali, le une riflesse nelle altre, rintracciando un ordine superiore a cui cerca di ricondurre anche l'uomo, non elemento dominante ma parte del tutto, secondo un modo di agire e pensare che nella sua zona si perpetra da sempre, almeno dall'epoca della Serenissima.