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La guerra in Ucraina ha suscitato sgomento e preoccupazione non solo per la tragedia che ha colpito quel popolo, ma anche per la grave ed irrazionale destabilizzazione internazionale sul piano culturale, politico, economico ed ecologico, nonché della pace. Un tale evento, che ha evidenziato atroci crimini di guerra e gli estremi del genocidio, a fronte dell'inefficienza dell'ONU e di altre istituzioni internazionali, ha suscitato contrapposizioni di pensiero, ideologiche e religiose, che al momento paiono insanabili. La non improbabile escalation della guerra sul piano non solo europeo, ma anche mondiale, reclama che le armi tacciano al più presto, perché prevalgano il dialogo fra le parti e il lavoro della diplomazia per una soluzione giusta. Il saggio di Mario Toso, sollecita il superamento dei pacifismi declamatori, auspicando il potenziamento della via della nonviolenza attiva e creativa, che costruisce la pace predisponendo alacremente istituzioni di pace, supportate da una nuova società civile mondiale.