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Indimenticabile Omero del giornalismo sportivo, istrione della scrittura che dribblava i luoghi comuni, Gianni Brera, "figlio legittimo del Po" (parole sue) "apprezzava Bacco, tabacco e Venere" (parola del figlio Paolo). Riguardo al flirt con Bacco, è testimonianza questo formidabile 'divertimento' del 1986, Così si beve il vino - il cui dattiloscritto è deposto presso la Fondazione Mondadori di Milano - che è allo stesso tempo guida per baldi cultori di enologia e spasso per linguisti. Brera, con genio alcolico, si allinea al genere del componimento dedicato a esaltare le esalazioni mistiche del vino - un topos che va da Alceo a Pascoli, da Catullo a Cecco Angiolieri, riassunto nel motto latino in vino veritas - snocciolando una sfilza di deliziosi aforismi ("ogni bottiglia ha una sua anima"; "il vino, come le donne, è buono all'età giusta"; "sarai vero uomo se saprai bere mantenendo costantemente il cervello a pelo di brentina").