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Le poesie di Caterina Rovatti hanno le caratteristiche delle storie che ci raccontavano i nonni nelle sere d'inverno davanti al camino, prima di sprofondare nel mondo dei sogni, dove la fantasia galoppava a briglia sciolta. In queste liriche esistono due tipi di amore: quello sensibile, femminile che ci ricorda la Beatrice di Dante e l'altro universale e più razionale che apre alla luce ma che ha bisogno dell'idea della morte per salvare l'esistenza. Sono parole che ci insegnano ad aiutare quel piccolo organo rosso chiamato cuore da quel qualcosa che manca e, ad amare la vita in modo più potente, con dentro il senso del destino.