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18 maggio 1983-31 dicembre 2017. Queste le date, non storiche, di mera cronaca, entro le quali inizia e finisce l'avventura per certi versi eroica dell'autore di questo pamphlet come primo direttore e poi collaboratore fedelmente invasivo e un poco invasato del "Corriere dell'Umbria". Sic transit gloria mundi. Sì, qualsiasi gloriuzza ha un principio e una fine. Ontologicamente. Ma c'è modo e modo per levarsi dai piedi un rompiscatole onesto e leale. Tranne il metodo, voluto o involontario per incuria, del silenzio. Questo è privilegio dei tiranni. È barbarie. Beh, perché non raccontare sine ira et studio, ossia, per chi avesse scordato il buon latino liceale: senza ostilità o partigianeria? Che è il principio morale sul quale Tacito, umbro forse, si prefiggeva di fondare il suo racconto, l'etica di narrare la storia. Ma qui siamo nel campo dell'autobiografia, sia pur spicciola, quindi il lettore dovrà fidarsi.