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In una città di confine, Juarez del Sud, si lotta per il potere. I contendenti sono grotteschi, malvagi, talvolta insignificanti: uomini e mostri che cercano, con la violenza dei gesti o con quella delle parole, di dominare la città. Ma Juarez del Sud è indomabile e ogni tentativo di abbracciare con lo sguardo le forze che la abitano è un aborto - ogni aborto una disperazione, ogni disperazione una vertigine del desiderio che spinge i contendenti a continuare a tentare. Ed è da uno sbuffo del desiderio che viene fuori una prospettiva, un altro luogo, la città impossibile: Janka sul confine, prima città dionisiaca della Storia. I racconti spingono per frammentarsi e moltiplicarsi: accade così una proliferazione di storie che vogliono parlarsi e che finiscono per generare versioni differenti e spesso contrastanti dello stesso evento. Così, ogni racconto del libro è una forma chiusa e a sé stante e allo stesso tempo una forma aperta e comunicante. Nei temi come nella forma Racconti di Juarez del Sud narra l'impossibilità e la necessità della costruzione. "Questo è il modo in cui accadono le cose, tutto si dispiega davanti agli occhi dell'osservatore, che non vede niente".