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Nel PAF5 la realtà emerge dal caos delle possibilità, come nel montaggio di un film, dove quel che si scarta, prima della scelta, aveva i requisiti per far parte della storia tanto quanto quel che è diventato, alla fine, il film. Terminato il montaggio, tutte le altre ipotesi scompaiono così come ogni traccia di casualità. Tuttavia, se esiste il senso immediato di questa nuova realtà, come dice Musil, deve esistere anche il senso della possibilità, dove regna la volontà di costruire. Questa edizione del PAF ci mostra l'intreccio tra la realtà finale dell'opera e le possibilità via via scelte nella costruzione, l'effetto di un consapevole utopismo che non si sgomenta della realtà mentre ne crea una nuova. I segni circoscrivono lo spazio delle opzioni, secondo l'effetto "carta moschicida".