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Un ragazzo che lascia l'Italia e riflette sul suo sentimento di appartenenza, sul trovare se stesso in una nuova terra; risiede all'estero e confonde il trovare un posto dove vivere con il trovare se stesso; come in tanti altri ambiti della vita in cui si vivono momenti di destabilizzazione, in cui si realizza di dover fare affidamento solo su se stessi, in cui si ha bisogno di trovarsi nei cambiamenti ma si tende a perdersi nella complessità del reale, della società e delle sue pressioni, confondendo la realtà contingente con l'amore più importante, quello per se stessi. Perché casa forse è proprio dove ci si sente "selvaggiamente" se stessi. Lasciata da poco Barcellona dove ha lavorato per alcuni anni, il romanzo inizia con Gabriele su un aereo di linea, Milano-Lisbona, città in cui vorrebbe ricominciare da zero. Ma a quella destinazione Gabriele non arriverà mai. Alternati agli eventi vissuti in aereo, all'incontro con un passeggero, Giacomo, e agli sguardi con una ragazza misteriosa dalle-mani-delicate, Lara, Gabriele ricorda episodi chiave della sua crescita, di Barcellona e delle persone che hanno segnato le fasi della sua vita in questa città.