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Bruges-Gand 1510 circa. Sono queste le coordinate che vedono un gruppo di miniatori fiamminghi congegnare, per il mercato internazionale, il singolare manoscritto (BUB, ms. 1140), a noi noto come "Offiziolo di Benedetto XIV". L'opera, già attribuita al Maestro dei Libri di Preghiera del 1500 ca., si rivela frutto della rapsodica collaborazione, tra gli altri, del cosiddetto Painter of Additional 15677 e del Maestro di Sir George Talbot. Sono qui individuati i ruoli giocati dagli accorti autori, la circolazione di modelli - come l'Albero di Iesse, i fantasiosi "capricci architettonici" e i close-ups alla Marmion - e la rielaborazione di idee, in voga, in quella che fu l'ultima sfolgorante stagione del manoscritto fiammingo. Attraverso l'analisi del calendario, dei suffragi e delle personalizzazioni, viene inoltre ricostruita la destinazione geografica dell'opera e la fisionomia del primo devoto lettore, un sensibile benedettino inglese.