Tab Article
Sali sull'autobus, come ogni mattina; il solito autobus, stesso orario; vai al lavoro, sbrighi le tue faccende, la tua giornata è piena e sarà faticosa. Sogni già il momento in cui, a casa, stasera, ti toglierai le scarpe crollando sul divano. Ma oggi, a una fermata qualsiasi, sale un uomo corpulento, tira fuori una pistola e dice: «Signori e signore, questo autobus è dirottato». Non è un terrorista, non è un assassino. Si chiama Mario Pastore, e ciò che vuole da te, da tutti i passeggeri, è una cosa sola: la verità. Verità umana, verità di storie individuali contro l'indifferenza collettiva. Impugnando la pistola e un microfono, dopo aver schiacciato play-rec sul suo vecchio registratore a cassette, ordina a ciascun passeggero di raccontare la propria vita. A narrarci la vicenda, con i suoi imprevisti, le sue tensioni e le sue improvvise sterzate, è un passeggero sequestrato che di mestiere fa il giornalista, e già fiuta il grande scoop della vita, legato com'è al sequestratore da una passione comune: collezionare storie di vita.