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"Quelle tracce" sono i significati/verità di fatti raccontati in una narrazione dedicata a un Capobanda, il Lupo, che ebbe la fortuna di incontrare un tale Corrado Confalonieri che da Piacenza era giunto a piedi a Noto, come attraverso un pellegrinaggio, anzitutto dell'anima, dopo la sua conversione. Pare che Angelo, detto il Lupo, dopo l'incontro con Corrado, sia stato contagiato dalla stessa "bellezza" di vita e abbia voluto rifare lo stesso pellegrinaggio a ritroso, da Noto a Piacenza. A Piacenza, dopo un certo tempo, Angelo fu raggiunto dai due figli di Anja e Bicocca, che da piccoli furono educati cristianamente a Palermo in un istituto di religiosi e divennero degli autorevoli letterati, l'uno romanziere, l'altro poeta. A loro due si deve "questo resoconto a più mani" che parla di quell'incontro tra il loro padrino, il Lupo, e Corrado Confalonieri, riconosciuto dalla gente del territorio come santo già in vita e proclamato subito popolarmente Beato. Si tratta del patrono della Diocesi di Noto, originario però della Diocesi di Piacenza.