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Terra di confine spazzata dal vento: un di qua e un di là mobili e indefiniti. Un paese di montagna abbandonato, le case con gli scalini in pietra davanti alle porte e i vetri fissati ai telai con stucco rosso. Silenziose quinte di uno spettacolo di reminiscenze. In questo ambiente sospeso tra il passato e il niente si muovono personaggi leggeri, quasi impalpabili, che dialogano attraverso lingue diverse ma proprio per questo s'intendono a fondo. Sempre sulla linea invisibile che separa il reale dall'immaginario, la semplicità della vita dalle allucinazioni. Tutti quanti senza una stella sopra la testa. Lo spazio e il tempo sembrano aver perso il significato. Essi sono, semplicemente. Un romanzo intenso che scava nel fondo di coscienze irrisolte con pennellate leggere e che lascia a chi legge la libertà di mille soluzioni alle domande che genera.