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Il racconto fonda sull'eterno conflitto tra la iattanza del potere e il buonsenso popolare, tra la cristallizzazione di valori da cui è esclusa l'umanità e la maniera di conquista della dignità. E, dunque, sullo scontro frontale tra arbitrio e diritto: tra il signorotto di turno che intende avvalersi dello ius primae noctis e Tommaso che vuol sposare l'incantevole Ginevra. Immediata l'eco di Manzoni e del romanzo bianco, ma anche del Matthew Gregory Lewis del "Monaco" e del Walpole del "Castello di Otranto" in ordine a certe ambientazioni. Con san Francesco da Paola a garantire la cultura cristiana della speranza e del perdono.