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John Kuczwal ha voluto fare di Gubbio una tappa essenziale del suo soggiorno in Italia. Nella città di Mastro Giorgio, il ceramista australiano ha continuato a confrontare le sue indubbie conoscenze teoriche e pratiche in materia di lustri con quelle di Giampietro Rampini, assieme al quale ha operato per la terza volta in tre anni, scambiando con il maestro eugubino esperienze e 'segreti' relativi alle amate iridescenze metalliche. Dai forni moderni ma pur sempre 'alchemici' di Rampini, sono uscite maioliche dorate e rutilanti, frutto del lavoro congiunto di questi due cultori di una tecnica antica eppure tanto vicina alla sensibilità odierna. Sembra quasi che a Gubbio Kuczwal abbia in parte rinunciato a quel dark ground che contraddistingue di norma i suoi lavori, per concentrarsi sugli ori e, soprattutto, sugli intensi rossi tipici della tradizione locale. Piatti in maiolica dall'ampio cavetto e dalla tesa incurvata, al pari di ciotole e vasi, si sono ammantati così di rilucenti superfici dorate con animali, elementi 'dendritici' e fondi 'fiammeggianti', ma anche di intensi campi rosso rubino cosparsi di irregolari e fitte 'puntinature' auree...