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La nozione di 'contemporaneità', generalmente associata all'arte degli ultimi due secoli, trova un precedente decisivo agli inizi della età moderna. Questo saggio, in base a un chiarimento teorico preliminare circa il carattere 'funzionale' insito nel divenire delle forme, ne ripercorre la genesi in rapporto alle principali vicende della cultura europea e, in particolare, dell'arte italiana del Quattrocento. Da tale contesto, contraddistinto, rispettivamente, dal pensiero di Niccolò Cusano (1401-1464) e dalla pittura di Piero della Francesca (1415/20-1492), deriva un modello espressivo che, unendo la 'modernità' dello stile alla 'contemporaneità' delle fonti, influenza in modo determinante la storia dell'arte, e giunge, tramite le Avanguardie, fino al XX secolo. A questa prima parte, "Tempi moderni", ne seguiranno altre due: "Le Rivoluzioni" e "L'Io-moderno".