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Dai panorami ai paesaggi, dalle nature morte alle figure, l'artista è colui che smonta fase dopo fase aspetti, momenti e situazioni perché altrimenti sarebbe un fotografo, e senza l'estro che consacra i fotografi-artisti: quello racchiuso in un click che è per sempre. Un ritrattista-paesaggista di cui sono pieni i libri d'arte ma datato come un non so che di vecchio, di già visto, di scontato. Vittorio Amadio scardina nei "passanti" tutte le logiche che hanno contraddistinto fino a ieri il ritratto. Di amici e nemici, conoscenti o semplici visione istantanee delle donne e degli uomini incontrati, Vittorio Amadio riesce a metterne in risalto più le caratteristiche caratteriali che non quelle fisiche-formali. Si lascia andare alla descrizione di una umanità ricca di sfaccettature impossibili da cogliere, se il cuore non resta giovane e la mente non è reattiva come a un safari artistico con il fucile caricato a salve. Al resto pensa la mano che corre e s-corre più della mente nell'inseguire istanti che sono solo frutto di pensieri e di intuizioni: ciò che un artista non è, e non dovrebbe essere mai, una prostituta sul viale illuminato di una metropoli senza nome.