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«Nei versi di Bonaventura Tancredi c'è un bambino leggero che sente il fruscio di lune, stelle, cieli ma che è anche impensierito dalle ingiustizie del mondo. È la poesia di un uomo che si gira verso le storie della vita con un animismo che lascia percepire le sensibilità del cielo, le fragilità stellari, la dolcezza dei campanili appesi allo sguardo. Da Tancredi nasce una poesia attraversata da una magra e cruda verità dell'esistere, delicata danza che, in punta di piedi, si ostina, nonostante tutto, a musicare la vita e il rapporto tra l'uomo e il mondo». (Gianluca Caporaso)