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Malinconia e dramma, suspense e umorismo si inseguono in questo giallo che deve molto alla scuola di autori come Georges Simenon, Carlo Emilio Gadda, Piero Chiara, Valerio Varesi e Andrea Camilleri. Bruno Volpi, dal canto suo, aggiunge al background di letture acquisite nel tempo, la sua originale voce fatta di frasi e capitoli brevi, di scorci paesaggistici ed emozionali che raccontano la normalità della vita di una città come Alessandria, che spesso viene interrotta dalla violenza di una morte e dall'angoscia di un mistero. E Badalotti sa che non deve spegnere le sue cellule grigie e solo continuando a investigare e a interrogare potrà vedere la realtà con altri occhi prima di potersi regalare una meritata e rilassante "dormita imperiale".