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Le mondine fanno parte, impropriamente, più della leggenda che della storia e questo porta spesso a considerare queste donne come un mito del Novecento, trascurando tutti gli aspetti materiali che erano legati alla loro condizione lavorativa. Invece le mondine erano le protagoniste di un'immigrazione stagionale per un lavoro precario; erano pagate poco, con contratti strappati con lotte e sofferenze; vivevano e agivano in contesti igienico-sanitari che oggi sarebbero considerati degni di procedimenti per violazione dei diritti umani. Questa pubblicazione si propone di riportare al centro della scena il lavoro e l'ambiente, senza indulgere alle nostalgie di altri tempi o al fascino che si è creato intorno a queste donne, che hanno contribuito con le loro fatiche a consolidare l'economia agricola nazionale e, provenendo da regioni diverse, come emerge dai quadri statistici presentati, a favorire i processi di scambio culturale fra le comunità e a realizzare l'unità del Paese nella dimensione della quotidianità.