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Il volume racconta i settantasette anni che vanno dal 1898 al 1975, in cui la Spagna si svegliò da un sonno millenario, con la presa di coscienza delle classi più emarginate. Si trattò di un periodo turbolento, che vide la perdita delle ultime vestigia di un impero immenso, le guerre marocchine, l'avvento della seconda Repubblica, l'emergere di figure culturali di assoluto valore mondiale, il tentativo riuscito di generali faziosi di abbattere le prime conquiste sociali ottenute dal popolo spagnolo, la guerra, la natura della quale una corrente di pensiero ha ora modificato da "civile" in "incivile", a causa delle violenze e brutalità perpetrate dalle due parti in lotta e dall'inumana repressione compiuta dai vincitori nel dopoguerra.