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Terminata la scuola comincia il lavoro e il suo mondo di sistemi a cui tutti gli studenti sono destinati. Non è così per il protagonista innominato che a questo mondo si ribella e sceglie d'intraprendere un viaggio, anche iniziatico. Un viaggio che lo porterà a scoprire la parte più nascosta di sé, la propria naturalezza, la propria criminalità. Il male. L'illuminazione. Nella Monza metropolitana degli anni Novanta, prende corpo la storia dell'innominato, con una carriera criminale di tutto rispetto fino alla sperimentazione del carcere, senza avere mai un pentimento. Al contrario, cresce l'odio per la prigione totale e quella sociale in cui il protagonista viene catapultato all'interno di una massa di gente indistinta a cui non si sente di appartenere. Ribelle alle istituzioni scolastiche, ribelle al carcere, ribelle per non perdere più se stesso. Ora spara con le parole.