Tab Article
Il trompe-l'oeil, come dimostra in queste opere Umberto Palumbo, ha, ancora oggi, qualcosa da dire, una sua innegabile modernità come alcune mostre hanno cercato di spiegare. La sua attualità consiste, come sostiene giustamente Ernst Hans Gombrich, nel legame che unisce pittore e spettatore, "sul reciproco potenziarsi dell'illusione e dell'attesa: la mosca dipinta sul piano di fondo, le lettere dipinte sul portacarte". Ogni inganno dell'occhio, financo sulle opere di un Maestro sublime e perfetto come Raffaello, presuppone la presenza di un contesto spazio-temporale e la partecipazione di uno spettatore attivo, che interagisca con l'opera, che la guardi, la studi, la osservi, prima per crederla reale, surreale o forse iperreale, poi, per ammirare l'abilità del suo artefice, quindi per provare attrazione, divertimento, sorpresa paura, ma anche solo per riflettere sul mondo della realtà e delle illusioni. Nell'anno di Raffaello e del coronavirus, questo piccolo libro ne è testimonianza.