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«Anche quando costruisce, distrugge (l'ambiente, ad esempio), e quando non ha niente da distruggere, distrugge se stesso; potrebbe essere forse una considerazione plausibile e adatta per il 'quinto elemento' in natura: l'uomo. Come non chiedersi, allora, perché? Bisognerebbe navigare con adatto cabotaggio, che so, per l'immenso arcipelago del 'Creazionismo', senza mai allontanarsene troppo, consapevoli che ogni 'ragionamento', anche il più laico e scientifico (la stessa 'teoria dei quanti', per essere divulgata, e sfruttata praticamente, al 'ragionamento' deve piegarsi), è sotterraneamente 'religioso', perché 'causale', perché basato sul rapporto 'causa-effetto'. sfuggendo alla trappola della Causa prima creatrice, e permettendo di ipotizzare una differente origine e fisionomia dell'"individuo", con un nuovo retaggio di cosiddetto 'bene' e di cosiddetto 'male'. Bisognerebbe, provare, almeno, a staccare e poi riposizionare le ben solide, quasi 'inscalfibili', tessere del comune mosaico esistenziale, in maniera da trovare infine, ora, intorno a noi, proprio nella nostra condizione umana, un 'paradiso' senza dio, un 'inferno' senza diavoli.»