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Frutto di un'ampia ricerca sull'intero territorio regionale sardo e corredato da un ricco apparato fotografico e documentario, il volume traccia una panoramica sulla produzione degli altari in legno intagliato e dorato in Sardegna nei secoli XVII-XVIII, periodo che abbraccia l'ultima fase del governo iberico e la prima dell'età sabauda. Vengono messi a fuoco i principali protagonisti (artisti e artigiani, committenti e mercanti), la struttura delle botteghe ed il tessuto socio-economico, religioso e culturale che ha portato all'introduzione dei polittici rinascimentali italiani fino alla trasformazioni dell'età barocca e rococò, prolungando nel tempo l'apprezzamento di queste complesse 'macchine' lignee fino alla loro sostituzione con altari in marmi policromi intarsiati, di gusto ligure-lombardo, tra Sette ed Ottocento. Il repertorio iconografico mette in evidenza la presenza di un ampio patrimonio di statuaria lignea, di produzione locale e d'importazione prevalentemente campana, oltre che di dipinti. Il libro colma una lacuna della bibliografia storico-artistica e, pur nel rigore di un lavoro scientifico, si presenta di gradevole lettura anche per un pubblico più vasto.