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"Medea unplugged" è il viaggio di una penalista molto appassionata del mondo antico e dei suoi miti, invitata a parlare all'interno di una rassegna a più voci - che il Covid avrebbe brutalmente interrotto - dedicata a "Medea, Medee, delitti in famiglia". L'idea era quella di mettere a confronto le madri che uccidono i propri figli con la figura più emblematica di figlicida tramandataci da Euripide in poi. Ma ogni confronto è risultato inadeguato. Avvicinarsi a Medea è lasciarsi prendere totalmente dalla sua complessità, e dalla strumentalizzazione che della sua figura è stata costantemente operata. Euripide, modificando tradizioni pregresse, ne ha fatto per secoli il simbolo della donna che compie il più efferato dei crimini, ribellandosi a una società strutturata intorno a precisi paradigmi, e perciò temibile, esecrabile, esempio di ciò che una donna mai dovrebbe essere.