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La letteratura burocratica ha conosciuto in Italia una notorietà forse inferiore a quella ottenuta in altri Paesi europei (la Francia e la Russia, per esempio, ma anche l'Impero asburgico di Kafka). Eppure, uno dei primi romanzi di successo dell'Italia unita, negli anni sessanta dell'Ottocento, coniò l'immortale nomignolo del Travet, e la figura ha accompagnato un secolo e mezzo di cultura popolare sulla burocrazia. Da allora, non sono poi mancate pubblicazioni di opere letterarie sul tema, anche di grandi autori come Pirandello, Gadda, Dossi, Flaiano. Questo è un racconto letterario basato su vicende reali e attuali, come letterari sono sempre i diari personali. È anche un racconto "burocratico", in quanto, pur ambientato in un monastero, trova le sue radici e il suo svolgimento nella sensibilità e nelle riflessioni di un funzionario pubblico appartenente al Corpo Prefettizio che attraversa, da più di duecento anni, la storia del Paese.