Tab Article
Il pamphlet conduce un'argomentata contestazione ai fondamenti etici e umanistici della comunicazione contemporanea. Il carnevale mediale comincia infatti a registrare significative prese di posizione critiche tra gli studiosi e gli addetti ai lavori, superando qualche euforia di troppo sulla bellezza del cambiamento e del tempo nuovo. Attraverso una tregua mentale si può avviare un percorso riflessivo su quanto la comunicazione ci cambia dall'esterno di noi stessi, quasi senza negoziato, e spesso senza che ce ne accorgiamo; un lavoro che diventa più preciso se ci chiediamo cosa perdiamo nel diventare distrattamente moderni, sotto la pressione dell'imitazione e delle mode. I difensori del "nuovismo" e gli euforici paladini del digitale spengono ogni dubbio reclamando la "libertà individuale" come sinonimo di autonomia nella scelta delle piattaforme. Ma quanta libertà c'è nei comportamenti comunicativi al tempo dell'alluvione mediale e dei gadget digitali? E cosa resta all'educazione e alla socializzazione nella mediazione di comportamenti più di routine che di scelta?