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L'incertezza attraversa tutti gli spazi della nostra esistenza: dalla sfera privata alla dimensione pubblica, i vecchi e saldi dogmi dell'età moderna si sgretolano e vanno in frantumi. L'esperienza giuridica non è immune da questa metamorfosi: il diritto, un tempo terraferma e fonte di certezza, ora assume la forma di un arcipelago in cui sono presenti spazi vuoti che l'interprete è chiamato a colmare. Aumenta la complessità sociale; si moltiplicano le fonti giuridiche; plurimi sono gli attori in campo ed in conseguenza di ciò l'unico diritto possibile è un diritto artificiale, sprovvisto di un contenuto predeterminato e privo di fondamenti ultimi. L'incertezza spalanca così il sipario sull'era della possibilità, caratterizzata da nuovi rischi e pericoli ma anche da nuovi diritti che nascono dal pluralismo e dai conflitti sociali, da nuove responsabilità che emergono dalla contingenza delle scelte umane.