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Questo libro è prima di tutto una lotta. È il corpo a corpo di uno scrittore dei nostri giorni, Antonio Moresco, con la tradizione della fiaba. Una strenua lotta condotta nel territorio magmatico e profetico, quello fiabesco appunto, che attraversa tutta la storia dell'uomo. Moresco si misura con gli autori certi della tradizione, Perrault, La Fontaine, Andersen, i fratelli Grimm, quel grande raccoglitore e inventore di Basile, e con gli autori ignoti, entra nei loro testi e li forza imprimendovi una nuova, sorprendente identità. "Le fiabe" - dice Moresco nell'introduzione al volume - "sono state inventate da bambini che sono poi diventati adulti e da adulti che sono diventati bambini, da adulti che per diventare tali hanno ucciso dentro di sé il bambino che erano e che perciò hanno bisogno di vendicarsi sui bambini, e da bambini morti che risorgono dentro gli adulti che li avevano uccisi."